Il metaverso, la fusione tra mondo fisico e digitale, si presenta come una nuova frontiera per l'esperienza umana e, in particolare, per il "senso del Noi".
Grazie alla realtà mista e all'uso di tecnologie immersive, il metaverso promette di superare i limiti fisici, consentendo alle persone di connettersi e interagire in modi finora impensabili.
Ma questa nuova realtà virtuale può davvero replicare o addirittura amplificare i meccanismi che alimentano il senso di appartenenza e la coesione sociale?
A differenza delle interazioni digitali tradizionali, il metaverso reintroduce la corporeità, permettendo alle persone di interagire attraverso avatar che replicano movimenti ed espressioni facciali1. Questa presenza incarnata potrebbe attivare i neuroni specchio e facilitare l'empatia, come avviene nelle interazioni faccia a faccia.
Inoltre il metaverso permette di creare luoghi digitali in grado di evocare esperienze condivise e di attivare i neuroni GPS, responsabili della nostra memoria spaziale e del senso di appartenenza ai luoghi.
Questi luoghi virtuali potrebbero diventare punti di riferimento per le comunità online, offrendo nuove opportunità di incontro e di collaborazione.
Tuttavia, non è tutto oro quello che luccica... La capacità del metaverso di manipolare la percezione della realtà solleva importanti questioni etiche. La possibilità di "diventare" qualcun altro attraverso un avatar potrebbe portare a una dissociazione dalla propria identità o a manipolazioni psicologiche. Inoltre, la raccolta di dati nel metaverso potrebbe essere utilizzata per profilare gli utenti in modo ancora più invasivo rispetto ai social media8.
Allo stesso tempo il metaverso rischia di frammentare l'esperienza sociale, creando bolle virtuali in cui le persone si isolano con chi condivide le loro stesse idee e interessi. Questo potrebbe ridurre la diversità e la complessità delle interazioni sociali, indebolendo la coesione sociale.
Per questo, il metaverso può essere un nuovo spazio per il "Noi", solo se sapremo preservare gli elementi essenziali che alimentano la connessione umana: il contatto fisico, la presenza, la sincronizzazione emotiva e la condivisione di esperienze reali.