Il primo capitolo del libro analizza il "senso del Noi" attraverso l'analisi della dicotomia tra "comunità" (Gemeinschaft) e "società" (Gesellschaft), introdotta da Ferdinand Tönnies. Nella società, prevalgono l'individualismo e le logiche di mercato, con interazioni basate sullo scambio e sull'interesse personale. Nella comunità, invece, dominano legami profondi, senso di appartenenza e identità condivisa. Questa distinzione si riflette nelle due modalità di pensiero e comportamento sociale identificate dalle neuroscienze e dalla filosofia: la "modalità-Io" (I-mode) e la "modalità-Noi" (We-mode). La modalità-Noi è genera anche il senso del nemico, che è una dimensione irriducibile dell'esperienza del Noi.
Il secondo capitolo esplora il potere trasformativo della "modalità-Noi", analizzando come la collaborazione e la condivisione di intenzioni, amplificate dal linguaggio, permettano di raggiungere risultati irraggiungibili individualmente. Attraverso esempi concreti come il montaggio di una libreria o la vittoria sportiva, il capitolo evidenzia come la "modalità-Noi" generi fiducia sociale, che a sua volta facilita la creazione di "fatti sociali" (leggi, istituzioni, norme) e l'attuazione di "intenzioni collettive". Il capitolo si conclude con due casi studio: la vittoria dell'Italia nella Coppa Davis 2023 e la sconfitta ai Mondiali di calcio del 2022, illustrando come la presenza o l'assenza di "modalità-Noi" possa determinare il successo o il fallimento di un gruppo.
Il terzo capitolo esplora le basi neurobiologiche della "modalità-Noi", svelando i meccanismi cerebrali che ci permettono di connetterci, collaborare e sviluppare un senso di appartenenza. Il capitolo evidenzia tre processi chiave:
Essere in un luogo: la condivisione di uno spazio fisico attiva i "neuroni GPS", fondamentali per la memoria autobiografica e il senso di identità.
Sintonizzazione ed empatia: l'incontro con l'Altro attiva neuroni specchio e neuroni fusiformi, facilitando la comprensione delle emozioni altrui e stimolando la produzione di ossitocina, l'ormone dell'attaccamento.
Sincronizzazione e creatività: la collaborazione efficace si basa sulla sincronizzazione delle oscillazioni neurali, che permette di coordinare le azioni e raggiungere obiettivi comuni, generando il "Networked Flow".
Il quarto capitolo analizza l'impatto dei social media sulla "modalità-Noi", introducendo il concetto di psicotecnologie e "brainframe". I social media, infatti, non sono solo strumenti di comunicazione, ma plasmano il nostro modo di pensare e relazionarci.
Il capitolo evidenzia come la comunicazione digitale sia spesso orientata all'informazione, a differenza della comunicazione faccia a faccia, che richiede sincronizzazione e sintonizzazione emotiva.
Vengono analizzate le caratteristiche delle comunità digitali, evidenziando come queste tendano a creare gruppi omogenei, limitando il confronto con la diversità e amplificando fenomeni come i silos sociali e il FOMO.
Infine, il capitolo esplora come la distribuzione del capitale sociale nelle comunità digitali sia spesso diseguale, con una concentrazione di potere nelle mani di pochi influencer, e come la disintermediazione stia indebolendo il ruolo delle istituzioni tradizionali.
Il quinto capitolo esamina come i social media stiano trasformando la ricerca dell'identità negli adolescenti. Le piattaforme digitali offrono nuove opportunità di esplorazione, ma possono anche portare a una frammentazione dell'identità e a un'eccessiva influenza del gruppo. La facilità di reinventare se stessi online può ostacolare lo sviluppo di impegni e valori stabili. Inoltre, il capitolo analizza il paradosso dell'iperconnessione e della solitudine, approfondendo il fenomeno del contagio della solitudine e il ritiro sociale (Hikikomori). In conclusione, il capitolo sottolinea l'importanza di bilanciare esperienze digitali e reali per costruire un'identità solida.
Il sesto capitolo esamina l'impatto dell'intelligenza artificiale (IA), in particolare di ChatGPT, e del metaverso sulla "modalità-Noi". Il capitolo inizia analizzando il funzionamento di ChatGPT, evidenziandone la capacità di elaborare il linguaggio e simulare conversazioni umane, ma sottolineando anche la differenza sostanziale con l'intelligenza umana.
Mentre ChatGPT possiede una vasta conoscenza, gli esseri umani si distinguono per la comprensione profonda, la capacità di formulare domande, l'empatia autentica e la creazione di connessioni emotive genuine. L'autore esplora poi le potenziali applicazioni dell'IA, evidenziando opportunità (tutor virtuali) e rischi (compagni digitali che alimentano l'isolamento).
Infine, il capitolo si concentra sul metaverso, sottolineando la sua capacità di creare esperienze immersive e di attivare meccanismi neurobiologici simili a quelli delle comunità fisiche. Tuttavia, l'autore evidenzia anche i rischi legati alla manipolazione dell'identità e alla frammentazione dell'esperienza sociale.
La conclusione ribadisce l'importanza di coltivare la "modalità-Noi" nell'era digitale. Per contrastare l'individualismo e la solitudine amplificati dai social media, viene proposto un approccio basato su:
Educazione digitale con un "patentino" per l'uso responsabile.
Costruzione di "comunità ibride" che integrino esperienze digitali e reali.
Promozione di un'etica del rispetto e della collaborazione, contrastando la "cultura dello scarto".
L'invito è quello di usare la tecnologia con consapevolezza, integrandola in un ecosistema di relazioni autentiche, per un futuro dove la tecnologia promuova il benessere individuale e la coesione social.