I media digitali influenzano il "senso del Noi" in diversi modi, principalmente erodendolo.
Diversi fattori contribuiscono a questa erosione:
Trasformazione della comunicazione: la comunicazione digitale, a differenza di quella faccia a faccia, è più orientata all'informazione e meno alla sincronizzazione e alla sintonizzazione emotiva.
Natura delle comunità digitali: le comunità online tendono a ridurre al minimo le differenze tra le persone, creando gruppi omogenei che limitano l'esposizione a prospettive diverse. Questo fenomeno, amplificato dai "silos sociali", rinchiude gli utenti in "bolle informative" in cui si vedono solo opinioni simili alle proprie.
Distribuzione del capitale sociale: nelle comunità digitali, il capitale sociale è distribuito in modo più diseguale, concentrandosi nelle mani di pochi. Questo crea dinamiche sociali squilibrate e una percezione distorta del valore e del successo, alimentando il confronto sociale e l'insicurezza
Assenza di meccanismi neurobiologici legati alla presenza fisica: l'interazione online non attiva i "neuroni GPS" responsabili della nostra esperienza dei luoghi, rendendo le comunità digitali "nonluoghi", spazi di transito focalizzati sul presente. Le esperienze vissute in questi "nonluoghi" non si collegano alla memoria autobiografica e generano un senso di vuoto e smarrimento.
Ruolo del contagio emotivo e della conformità sociale: nelle comunità digitali, la coesione si basa sul contagio emotivo e sulla conformità sociale, meccanismi che possono portare alla perdita dell'individualità e dell'autonomia emotiva.
L'erosione del "senso del Noi", causata dalla crescente digitalizzazione delle interazioni sociali, ha quindi conseguenze negative sul benessere individuale e sulla coesione sociale.
In particolare, l'uso passivo dei social media, in cui l'utente si limita a scorrere contenuti senza interagire, ha conseguenze negative sulla salute mentale, e paradossalmente rende più soli.
In definitiva, i social media stanno trasformando il modo in cui viviamo la socialità, offrendo nuove opportunità di connessione ma anche creando nuove forme di isolamento. La sfida è quella di bilanciare l'uso della tecnologia con la necessità di interazioni faccia a faccia e di esperienze condivise in luoghi fisici, per preservare e promuovere il "senso del Noi", fondamentale per il benessere individuale e la coesione sociale.